martedì 15 maggio 2007

Ddl Intramoenia La posizione dei sindacati medici

Ddl Intramoenia Fp cgil, modificare ddl turco per intramoenia più trasparente Modifiche al Ddl Turco, che ha avuto venerdì il via libera del Consiglio dei ministri, per garantire un'attività libera professionale intramuraria più trasparente. Ad appellarsi al Parlamento affinché modifichi la parte del provvedimento sull'intramoenia dei medici sono Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, e Rossana Dettori, segretaria nazionale Fp Cgil. "Il disegno di legge Turco contiene la possibilità di una proroga infinita degli studi privati dei medici e dei dirigenti sanitari pubblici - scrivono Cozza e Dettori in una nota congiunta - Dopo 9 anni di inadempienze regionali e aziendali, arriva un ulteriore nuovo anno di tempo per l'attuazione della giusta moralizzazione della libera professione intramoenia, ma con la piena delega alle Regioni di poter consentire per sempre lo studio privato del medico pubblico in rapporto di esclusività. Si affosserebbe così, definitivamente, il principio della libera professione intramoenia istituito dall'ex ministro della Sanità Rosy Bindi. In sostanza, ciò che non si è voluto far chiaramente uscire dalla porta nazionale può tranquillamente rientrare dalla finestra regionale. Riteniamo invece che le Regioni debbano farlo solo in via transitoria fino al reperimento degli spazi 'ad hoc', consentendo l'acquisto, la locazione o la convenzione di spazi esterni, purché collettivi. I medici e i dirigenti sanitari che credono nella qualità della sanità pubblica e del proprio lavoro, chiedono pertanto una normativa diversa che impegni il ministro della Salute e le Regioni a consentire una libera professione intramoenia trasparente dentro le mura del Ssn". Ddl Intramoenia Anaao, servono alcune modifiche "Luci e ombre" nel disegno di legge Turco che sabato ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri. Ad evidenziarle l'Anaao Assomed, principale sindacato della dirigenza medica, che si dichiara tuttavia soddisfatta dal provvedimento. Per quanto riguarda la libera professione intramoenia, il sindacato plaude "al ruolo riconosciuto alle organizzazioni sindacali e al collegio di direzione nel passaggio a un sistema finalmente stabile e certo, che metta fine al periodo delle proroghe". "Valutiamo positivamente - aggiunge inoltre l'Anaao in una nota - l'aver previsto", per la realizzazione di spazi ad hoc all'interno degli ospedali o per l'acquisizione di spazi ambulatoriali esterni alle strutture ma a gestione diretta delle Asl, "un arco temporale, che pure avremmo preferito più lungo, durante il quale vengono evitati vuoti normativi che avrebbero potuto far pagare ai medici il costo dell'inerzia burocratica. Ma decorsa invano tale scadenza - si chiede il sindacato - chi risponderà della mancata attuazione?". Perplessità, poi, "sulla decisione di abolire una data certa per esercitare l'opzione per il rapporto non esclusivo per legarla, invece, alla durata dei contratti individuali. Se tale scelta ha una logica nel caso degli incarichi di direzione di struttura, appare foriera di contenziosi nel caso degli incarichi professionali dove i contratti individuali continuano a rappresentare una chimera nella maggior parte delle aziende". Ddl Intramoenia Cimo, Parlamento lo approvi entro 31 luglio "Ora ci auguriamo che il Parlamento approvi entro il 31 luglio il Disegno di legge sulla libera professione intramoenia. Con le indispensabili modifiche migliorative". Ad affermarlo è Stefano Biasioli, presidente nazionale Cimo-Asmd, soddisfatto del via libera del Consiglio dei ministri al Ddl del ministro della Salute Livia Turco sulla libera professione intramoenia e l'obbligo di esclusività di rapporto con il Ssn per i primari e i dirigenti di struttura semplice. Malgrado la soddisfazione, la Cimo vigilerà comunque sui tempi e sui modi dell'approvazione del Ddl in questione e sulle modalità applicative a livello delle singole Regioni perché, sottolinea in una nota Biasioli, "l'Italia è lunga e stretta". Ddl Intramoenia Cisl medici, Turco scontenta tutti, intervenga parlamento. "Intramoenia ristretta ed esclusività allargata con reversibilità simbolica". Così Giuseppe Garraffo, segretario generale Cisl Medici, sintetizza il ddl Turco approvato sabato in Consiglio dei ministri. Un provvedimento che, secondo il sindacalista, "rischia di scontentare tutti se non verrà migliorato in Parlamento". "La libera professione dei medici dipendenti pubblici - scrive in una nota Garraffo - utile e necessaria per il buon funzionamento del Servizio sanitario e degli ospedali, viene sottratta alla contrattazione, al diretto rapporto fiduciario medico-paziente con l'interposizione della burocrazia delle Asl, e veicolata tendenzialmente nelle strutture private convenzionate. Con un colpo solo medici e pazienti vengono defraudati del loro diritto al rapporto diretto di fiducia, con il rischio probabile delle liste di attesa anche per le visite a pagamento. La proroga velata di un anno dell'intramoenia allargata ci lascia parzialmente insoddisfatti perché invece della moralizzazione del sistema, potrebbe scaturirne un vero e proprio 'suk': una libera professione intramoenia difforme tra le Regioni e le aziende stesse, e con sottrazione di risorse agli ospedali e alle strutture pubbliche per destinarle a finanziare appalti di call center, poliambulatori e cliniche private". "L'esclusività, infine - prosegue Garraffo - per la quale hanno già optato il 95 per cento dei medici, viene ulteriormente estesa con la reversibilità di tale rapporto ridotta a pura enunciazione teorica. Tuttavia, nell'attesa di poter approfondire il testo che verrà trasmesso in Parlamento - conclude il leader della Cisl medici - il giudizio rimane sospeso. Ci chiediamo, tuttavia, che senso abbia un provvedimento utile solo ad aumentare significativamente la spesa sanitaria e il deficit, senza alcun ritorno in termini di produttività e di qualità del servizio, in un momento in cui non si sono ancora trovate le risorse economiche per rinnovare i contratti di lavoro scaduti da diciannove mesi e l'indennità di esclusività ferma da otto anni".

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