giovedì 31 maggio 2007

Notizie da Doctor news:

Primo piano "Restyling" in vista per ddl Turco su intramoenia Il disegno di legge del ministro della Salute Livia Turco rischia di subire un vero e proprio restyling a Palazzo Madama, dove dovrebbe approdare già a partire dalla prossima settimana in Commissione Sanità Il diessino Ignazio Marino, presidente della Commissione, intervenendo ieri a Roma al convegno organizzato dalla Fp Cgil sul tema, mostra infatti di avere le idee chiare, benché eviti di sbilanciarsi troppo sulle possibili modifiche che il Senato potrebbe introdurre. A differenza del senatore dell'Ulivo Paolo Bodini, che invece è molto chiaro: "il Ddl è debole, avrebbe bisogno di una bella fleboclisi affinché al suo interno vengano iniettate le conclusioni dell'indagine conoscitiva sulla libera professione intramoenia dei medici, realizzata dalla Commissione Igiene e sanità del Senato". Ed è proprio partendo da questa indagine che Marino indica i punti chiave che il provvedimento dovrebbe contenere. "Riportare la libera professione intramuraria negli ospedali - afferma - attuando un controllo amministrativo e gestionale rigoroso. Occorre censire tutte le strutture per capire lo stato attuale delle cose, e far sì che gli ospedali che hanno gli spazi necessari per realizzare studi 'ad hoc' lo facciano e in fretta. Solo in quei nosocomi dove, di fatto, mancano gli spazi necessari, diventa accettabile l'idea di portare la libera professione fuori dalle mura ospedaliere. Ma è necessario - prosegue Marino - che gli studi vengano realizzati in strutture limitrofe, per far sì che al paziente venga garantita la continuità delle cure". Sanità Ssn Fp Cgil, esclusività con ssn per tutti i medici pubblici Esclusività per tutti i medici che operano negli ospedali pubblici, e non solo per i direttori di struttura complessa, come deciso dal disegno di legge del ministro della Salute Livia Turco. A chiederlo è la Fp Cgil Medici, che in vista del prossimo approdo del provvedimento in Commissione Sanità del Senato, forse già dalla prossima settimana, si affretta a mettere i puntini sulle 'i', sottolineando tutti i punti del Ddl che al sindacato non vanno giù. E punta il dito, innanzitutto, su una "esclusività di rapporto a metà", su cui chiede una immediata correzione del Senato. "Se non dovesse essere accolta la nostra richiesta di estensione della obbligatorietà della esclusività a tutti i dirigenti della sanità pubblica - afferma Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Medici Cgil, in un convegno nazionale su 'Esclusività & Intramoenia per una sanità di qualità' ieri a Roma - chiediamo almeno che venga estesa a tutti i medici, veterinari e sanitari con responsabilità gestionali. Cioè non solo ai direttori di struttura complessa, ma a tutti i responsabili di struttura semplice, dipartimentali e non". "Non si vede per quale ragione - prosegue Cozza - si debba lasciare la possibilità di rimanere in rapporto non esclusivo a migliaia di dirigenti medici che dovrebbero essere impegnati e retribuiti per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Medici che, in rapporto di esclusività, possono comunque esercitare la libera professione, attraverso l'intramoenia. Si tratta di una scelta sbagliata per un Governo impegnato per il rilancio della sanità pubblica. E ancora più grave sarebbe lasciare l'attuale dizione del Ddl, che consente anche a chi ha la responsabilità di una struttura semplice di rimanere in rapporto non esclusivo con il Ssn - conclude il sindacalista - Ci appelliamo al buon senso del Parlamento". Ssn Marino, politica resti fuori da nomine primari e manager "I concorsi hanno bisogno di regole certe, norme che facciano in modo che la politica resti fuori dalla nomina di primari e direttori generali delle strutture". A chiederlo è Ignazio Marino, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, intervenendo al convegno su 'Esclusività e Intramoenia per una sanità di qualità', promosso dalla Cgil ieri a Roma. La politica, secondo Marino, deve limitarsi a "programmare e verificare i risultati". Mentre nel dare incarichi a medici e direttori generali "occorre scegliere i migliori, tralasciando le esigenze di natura politica. Quello del rigore, delle regole certe e dei professionisti migliori - incalza il presidente della Commissione Sanità - deve essere la direzione verso la quale dobbiamo procedere". Non solo. Marino propone anche di premiare i professionisti che si distinguono nella sanità pubblica, "sanzionando, al contrario, i peggiori". E punta il dito contro i camici bianchi che evadono il fisco, ben il 50 per cento secondo l'Agenzia delle entrate. "Questa è una storia che deve finire - sottolinea infatti - anche perché ha una ricaduta negativa su tutti gli operatori sanitari, senza alcuna distinzione di sorta".

Dichiarazione del Segretario nazionale CGIL FP Medici Massimo Cozza

Dichiarazione del Segretario nazionale CGIL FP Medici Massimo Cozza sul successo del convegno su “Esclusività e intramoenia, per una sanità di qualità”, Care compagne e cari compagni, oggi presso il Centro Congressi Cavour si è svolto il convegno su “Esclusività e intramoenia, per una sanità di qualità”, organizzato dalla CGIL insieme alla FP ed alla FPCGIL Medici, per il quale vorrei ringraziare tutti i segretari regionali, i responsabili aziendali ed i nostri iscritti, che si sono impegnati per il successo della manifestazione. La grande partecipazione di esponenti del mondo del sindacato, operatori del sistema sanitario e cittadini, con oltre 130 presenze, dimostra la centralità di questo tema per il rilancio del sistema sanitario pubblico. E’ stato un importante momento di confronto tra il mondo del sindacato con i Senatori Ignazio Marino, Erminia Emprin e Paolo Bodini ma non solo sul Disegno di legge in discussione in queste ore al Senato. Al dibattito, presieduto da Stefano Cecconi, responsabile salute della CGIL; hanno partecipato anche il coordinatore della commissione salute della conferenza delle regioni Enrico Rossi, il Direttore Generale della Asl di Ravenna Prof Carradori e Domenica Modica Alberti del Tribunale dei Diritti del Malato. Il segretario confederale della Cgil Achille Passoni nelle conclusioni del convegno ha voluto esprimere il disappunto della Cgil su alcune delle questioni contenute nel disegno di legge. In particolare sull’esclusività ha espresso perplessità sul fatto che non rende evidente almeno che questa debba riguardare ogni posizione che comporti responsabilità gestionale, ricordando che la Cgil da sempre è schierata perché l’esclusività sia prevista per tutti i medici. E’ questo, per Passoni, un punto decisivo per la qualità dell’intero sistema. Sull’intramoenia Passoni ha sottolineato che il testo di legge, pur compiendo dei passi in avanti sul terreno assai importante della trasparenza, rimane ambiguo sullo strumento della convenzione poiché tale possibilità non è limitata nel tempo e non è esplicitato il divieto di convenzionare studi privati. Il testo integrale della sua relazione introduttiva è sul nostro sito all’indirizzo: http://www.fpcgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/325 . Nei prossimi giorni, dopo il successo della manifestazione odierna, presenteremo alla Commissione Sanità del Senato, i nostri emendamenti al Ddl. Fraterni saluti Massimo Cozza

martedì 29 maggio 2007

Ricordando il convegno del 30 Maggio a Roma su escusività e intramoenia (centro congressi Cavour, via Cavour 50/a)

Lettera Fp Cgil medici pubblicata su l'Espresso n° 18 per il dottor truffa Il dottor truffa va certamente denunciato e colpito, ma la grande maggioranza dei medici svolge con onestà il suo lavoro. C'è però bisogno di nuove regole trasparenti sulla libera professione intramoenia, che troppo spesso rappresenta il percorso obbligato del cittadino per superare le liste di attesa. E la prima latitanza è delle istituzioni, a partire da tante Regioni ed aziende che non hanno neanche normato questa scottante questione, compresi i necessari controlli. Per quanto concerne i medici, per chi crede nella esclusività e nella qualità del lavoro pubblico, poter svolgere la libera professione dentro gli ospedali, così come già attuato in gran parte del Nord, rappresenta certo un vantaggio, così come per i cittadini e le aziende virtuose e per il controllo della stessa evasione fiscale. Servono pertanto nuove norme nazionali che prevedano l'esclusività di rapporto obbligatoria almeno per i direttori di strutture complesse e semplici, la rivalutazione della indennità di esclusività ferma ai valori del 2000, e il definitivo superamento dell'attività intramuraria negli studi privati, ma garantendola in adeguati spazi aziendali, e dove non ancora approntati, temporaneamente anche in luoghi esterni, ma sempre gestiti dall'azienda. Il sindacato confederale da diverso tempo si batte per la trasparenza e la qualità della sanità pubblica, e in questa direzione sono condivisibili le proposte del Prof. Ignazio Marino, mentre le conclusioni della Indagine del Senato, anch'esse in gran parte apprezzabili, contengono la falla della istituzionalizzazione dell'attività libero professionale dei medici pubblici negli studi privati. Si tratterebbe di un ritorno al passato, al vecchio doppio binario pubblico-privato ante Bindi, con il rischio di far crollare tutta la costruzione della nuova e necessaria diga. Il Segretario nazionale Fp Cgil Medici Massimo Cozza

Comunicato segreterie confederali FP CGIL FPS CISL UIL FPL UIL PA e Accordi firmati

Roma, 29 maggio 2007 A TUTTE LE STRUTTURE E’ stata raggiunta nella scorsa notte una duplice intesa sulla nostra vertenza per il rinnovo contrattuale. Nella prima delle due intese si pone fine alla querelle circa l’incremento contrattuale che è fissato in 101 euro medie procapite. Nell’accordo è fissata la decorrenza per il mese di febbraio 2007 del beneficio a regime, rimanendo fissata per gennaio 2006 la decorrenza degli importi previsti dalla Legge Finanziaria 2006. Lo spostamento al mese di febbraio 2007 è stato richiesto dal Governo allo scopo di garantire la cifra a regime pari ai predetti 101 euro medi procapite. E’ stato inoltre chiarito che tale incremento è assunto a base di riferimento per tutti i comparti, rendendo per questa via possibile la definizione degli incrementi contrattuali secondo criteri e modalità già sperimentati nei precedenti rinnovi. L’intesa raggiunta verrà comunicata all’ARAN ed ai comitati di settore in data odierna e dovrà consentire la sottoscrizione, sempre per oggi, di una pre-intesa sull’incremento medio procapite dei lavoratori del comparto dello Stato. Al raggiungimento di questa intesa lo sciopero verrà formalmente revocato. La seconda intesa riguarda invece l’avvio entro l’anno, e prima del prossimo rinnovo contrattuale, di una trattativa finalizzata, in attesa di un nuovo generale accordo sulla politica dei redditi, all’introduzione nel comparto del lavoro pubblico, in via sperimentale e limitatamente al triennio 2008/2010, di un CCNL di durata triennale. E’ evidente che questo negoziato si dovrà avviare sulla base di una piattaforma unitaria, verificata tra i lavoratori, che affronterà prioritariamente il tema delle risorse necessarie a partire dal 2008, dell’introduzione di un meccanismo contrattuale di verifica del rapporto tra dinamiche salariali ed inflazione più puntuale ed efficace dell’attuale verifica biennale, nonché quella dell’applicazione del cosiddetto Memorandum. Si tratta nel complesso di una intesa che giunge al termine di un negoziato complesso reso più difficile da questioni e fattori spesso esterni alla “normale” dinamica di un rinnovo contrattuale che hanno, per la prima volta da molti anni a questa parte, fatto fibrillare l’unità della categoria. L’essere riusciti a salvaguardare questo patrimonio, ed anzi, grazie proprio a questo straordinario fattore, essere riusciti a raggiungere l’accordo tra mille difficoltà e tensioni, che pure fino all’ultimo hanno traversato il tavolo, è per noi motivo di orgoglio e di fiducia per il lavoro che ci aspetta a partire dalle prossime ore. Fraterni saluti FP-CGIL CISL-FP UIL-FPL UIL-PA Carlo Podda Rino Tarelli Carlo Fiordaliso Salvatore Bosco Di seguito le intese firmate: ACCORDO GOVERNO OO. S S A seguito delle verifiche sulla complessiva consistenza degli occupati presso le amministrazioni pubbliche, il Governo si impegna a stanziare, in sede di legge finanziaria per l’anno 2008, le risorse aggiuntive occorrenti per assicurare, a decorrere dal I° Febbraio 2007, benefici economici medi pari a 101 euro medi mensili, per il personale del comparto Ministeri e incrementi corrispondenti, sulla base delle retribuzioni medie di riferimento, per gli altri comparti e settori dell’amministrazione statale. Tali benefici riassorbono quelli previsti dall’intesa del 6 Aprile 2007 sulle risorse economiche del biennio economico 2006/2007, parzialmente modificata dal presente accordo, anche per quanto concerne la decorrenza. Le risorse di cui sopra verranno determinate sulla base dei medesimi criteri e parametri utilizzati dalla legge finanziaria 2007 per definire gli stanziamenti per i rinnovi contrattuali del biennio economico 2006/2007. I predetti aumenti riguardano anche l’Università e la ricerca e gli stessi verranno garantiti al personale di tutti gli altri comparti del settore pubblico all’esito del necessario confronto con il sistema delle regioni e delle autonomie locali, incluso il servizio sanitario nazionale. 29 Maggio 2007-05-29 ACCORDO GOVERNO FP CGIL FLC CGIL - FP CISL CISL SCUOLA CISL UNIVERSITA FIR CISL - UIL PA FPL UIL UIL SCUOLA Allo scopo di allineare i tempi della negoziazione con i periodi di riferimento e consentire la verifica degli obiettivi di miglioramento della funzionalità dei servizi e di incremento della produttività previsti dall’“Intesa sul lavoro pubblico e sulla riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche” del 6 Aprile 2007, in attesa della definizione di un nuovo generale accordo di politica dei redditi, le parti si impegnano a concludere rapidamente, comunque entro il 31-Dicembre 2007, un accordo inteso a prevedere in via sperimentale la durata triennale dei prossimi rinnovi contrattuali del pubblico impiego, sia per quanto concerne la parte economica che quella normativa, limitatamente al triennio 2008/2010. A tal fine verranno adottate, ove occorrenti, le opportune modifiche normative.

Da segretario nazionale CGIL FP Medici

Care compagne e cari compagni, è stata raggiunta nella notte l'intesa per la vertenza del pubblico impiego: sono 101 euro al mese di aumento medio per il 2006-2007, con una sperimentazione triennale 2008-2010 di durata del contratto. Un accordo al quale il nostro sciopero del 4 maggio ha dato il suo contributo. L'accordo è stato trovato dopo una riunione di cinque ore tra il premier Romano Prodi ed i tre segretari generali di Cgil-Cisl e Uil, Epifani, Angeletti e Bonanni. Subito dopo, è stato revocato lo sciopero del 1 giugno del pubblico impiego e del 4 giugno del settore scuola. "E' stato raggiunto l'obiettivo: 101 euro di incremento salariale, con gli arretrati per il 2007", ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Per i medici ed i veterinari si dovrebbe trattare di una aumento medio di circa 254 euro mensili lordi. Adesso, a maggior ragione, in tanti al Convegno nazionale di domani a Roma “Esclusività e intramoenia per una sanità di qualità”- Fraterni saluti Massimo Cozza

REVOCATO LO SCIOPERO DEL I° GIUGNO: Statali raggiunto l’accordo

29-05-2007 08:30 Roma, 29 mag. (Apcom) - Raggiunta a Palazzo Chigi l'intesa tra Governo e sindacati sul rinnovo del contratto del pubblico impiego. L'accordo prevede aumenti lordi mensili pari a 101 euro, con decorrenza a partire dal 1. febbraio 2007. Le parti hanno anche concordato sulla triennalizzazione del contratto in via sperimentale per il periodo 2008-2010. Dopo l'accordo sugli statali raggiunto con il governo Cgil, Cisl e Uil revocano lo sciopero proclamato per il primo giugno. La decisione sarà comunicata nel prossimo pomeriggio all'Aran (agenzia negoziale per la rappresentanza delle pubbliche amministrazioni), dove cominceranno i negoziati per i singoli comparti. A sbloccare la vertenza, secondo quanto si apprende, è stata una riunione ristretta tra il premier Romano Prodi e i segretari generali delle tre confederazioni sindacali, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Per il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, sugli statali "è stato raggiunto l'obiettivo: 101 euro di incremento salariale, con gli arretrati per il 2007". Al termine della 'maratona' a Palazzo Chigi, Epifani ha aggiunto: "Ci dispiace che questo accordo sia stato fatto solo ora. Si poteva fare molto prima". Sulla sperimentazione della triennalità del contratto ha osservato che si tratta di "un'unicità".

giovedì 17 maggio 2007

Convegno nazionale CGIL FP Medici

Il 30 Maggio si terrà un importante convegno sull'esclusività e l'attività ambulatoriale intramoenia. Si raccomanda ampia partecipazione Convegno nazionale “ESCLUSIVITÀ E INTRAMOENIA, PER UNA SANITÀ DI QUALITÀ” Roma, 30 maggio ore 9.00 – 13.00 Centro Congressi Cavour, Via Cavour 50/a Presiedono: Rossana Dettori, Segretaria nazionale Funzione Pubblica Cgil Stefano Cecconi, Responsabile delle Politiche della Salute, Cgil nazionale Introduce: Massimo Cozza, Segretario Funzione Pubblica Medici Cgil Intervengono: Tiziano Carradori, Direttore generale Asl Ravenna Erminia Emprin, Senatrice PRC Commissione Igiene e Sanità Ignazio Marino, Presidente Commissione Igiene e Sanità, Senato della Repubblica Teresa Petrangolini, Segretario generale Cittadinanzattiva Carlo Podda, Segretario generale Funzione Pubblica Cgil Enrico Rossi, Coordinatore Commissione Salute della Conferenza delle Regioni Katia Zanotti, Deputata Sinistra Democratica Commissione Affari Sociali Conclude: Achille Passoni, Segretario confederale Cgil

martedì 15 maggio 2007

Ddl Intramoenia La posizione dei sindacati medici

Ddl Intramoenia Fp cgil, modificare ddl turco per intramoenia più trasparente Modifiche al Ddl Turco, che ha avuto venerdì il via libera del Consiglio dei ministri, per garantire un'attività libera professionale intramuraria più trasparente. Ad appellarsi al Parlamento affinché modifichi la parte del provvedimento sull'intramoenia dei medici sono Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, e Rossana Dettori, segretaria nazionale Fp Cgil. "Il disegno di legge Turco contiene la possibilità di una proroga infinita degli studi privati dei medici e dei dirigenti sanitari pubblici - scrivono Cozza e Dettori in una nota congiunta - Dopo 9 anni di inadempienze regionali e aziendali, arriva un ulteriore nuovo anno di tempo per l'attuazione della giusta moralizzazione della libera professione intramoenia, ma con la piena delega alle Regioni di poter consentire per sempre lo studio privato del medico pubblico in rapporto di esclusività. Si affosserebbe così, definitivamente, il principio della libera professione intramoenia istituito dall'ex ministro della Sanità Rosy Bindi. In sostanza, ciò che non si è voluto far chiaramente uscire dalla porta nazionale può tranquillamente rientrare dalla finestra regionale. Riteniamo invece che le Regioni debbano farlo solo in via transitoria fino al reperimento degli spazi 'ad hoc', consentendo l'acquisto, la locazione o la convenzione di spazi esterni, purché collettivi. I medici e i dirigenti sanitari che credono nella qualità della sanità pubblica e del proprio lavoro, chiedono pertanto una normativa diversa che impegni il ministro della Salute e le Regioni a consentire una libera professione intramoenia trasparente dentro le mura del Ssn". Ddl Intramoenia Anaao, servono alcune modifiche "Luci e ombre" nel disegno di legge Turco che sabato ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri. Ad evidenziarle l'Anaao Assomed, principale sindacato della dirigenza medica, che si dichiara tuttavia soddisfatta dal provvedimento. Per quanto riguarda la libera professione intramoenia, il sindacato plaude "al ruolo riconosciuto alle organizzazioni sindacali e al collegio di direzione nel passaggio a un sistema finalmente stabile e certo, che metta fine al periodo delle proroghe". "Valutiamo positivamente - aggiunge inoltre l'Anaao in una nota - l'aver previsto", per la realizzazione di spazi ad hoc all'interno degli ospedali o per l'acquisizione di spazi ambulatoriali esterni alle strutture ma a gestione diretta delle Asl, "un arco temporale, che pure avremmo preferito più lungo, durante il quale vengono evitati vuoti normativi che avrebbero potuto far pagare ai medici il costo dell'inerzia burocratica. Ma decorsa invano tale scadenza - si chiede il sindacato - chi risponderà della mancata attuazione?". Perplessità, poi, "sulla decisione di abolire una data certa per esercitare l'opzione per il rapporto non esclusivo per legarla, invece, alla durata dei contratti individuali. Se tale scelta ha una logica nel caso degli incarichi di direzione di struttura, appare foriera di contenziosi nel caso degli incarichi professionali dove i contratti individuali continuano a rappresentare una chimera nella maggior parte delle aziende". Ddl Intramoenia Cimo, Parlamento lo approvi entro 31 luglio "Ora ci auguriamo che il Parlamento approvi entro il 31 luglio il Disegno di legge sulla libera professione intramoenia. Con le indispensabili modifiche migliorative". Ad affermarlo è Stefano Biasioli, presidente nazionale Cimo-Asmd, soddisfatto del via libera del Consiglio dei ministri al Ddl del ministro della Salute Livia Turco sulla libera professione intramoenia e l'obbligo di esclusività di rapporto con il Ssn per i primari e i dirigenti di struttura semplice. Malgrado la soddisfazione, la Cimo vigilerà comunque sui tempi e sui modi dell'approvazione del Ddl in questione e sulle modalità applicative a livello delle singole Regioni perché, sottolinea in una nota Biasioli, "l'Italia è lunga e stretta". Ddl Intramoenia Cisl medici, Turco scontenta tutti, intervenga parlamento. "Intramoenia ristretta ed esclusività allargata con reversibilità simbolica". Così Giuseppe Garraffo, segretario generale Cisl Medici, sintetizza il ddl Turco approvato sabato in Consiglio dei ministri. Un provvedimento che, secondo il sindacalista, "rischia di scontentare tutti se non verrà migliorato in Parlamento". "La libera professione dei medici dipendenti pubblici - scrive in una nota Garraffo - utile e necessaria per il buon funzionamento del Servizio sanitario e degli ospedali, viene sottratta alla contrattazione, al diretto rapporto fiduciario medico-paziente con l'interposizione della burocrazia delle Asl, e veicolata tendenzialmente nelle strutture private convenzionate. Con un colpo solo medici e pazienti vengono defraudati del loro diritto al rapporto diretto di fiducia, con il rischio probabile delle liste di attesa anche per le visite a pagamento. La proroga velata di un anno dell'intramoenia allargata ci lascia parzialmente insoddisfatti perché invece della moralizzazione del sistema, potrebbe scaturirne un vero e proprio 'suk': una libera professione intramoenia difforme tra le Regioni e le aziende stesse, e con sottrazione di risorse agli ospedali e alle strutture pubbliche per destinarle a finanziare appalti di call center, poliambulatori e cliniche private". "L'esclusività, infine - prosegue Garraffo - per la quale hanno già optato il 95 per cento dei medici, viene ulteriormente estesa con la reversibilità di tale rapporto ridotta a pura enunciazione teorica. Tuttavia, nell'attesa di poter approfondire il testo che verrà trasmesso in Parlamento - conclude il leader della Cisl medici - il giudizio rimane sospeso. Ci chiediamo, tuttavia, che senso abbia un provvedimento utile solo ad aumentare significativamente la spesa sanitaria e il deficit, senza alcun ritorno in termini di produttività e di qualità del servizio, in un momento in cui non si sono ancora trovate le risorse economiche per rinnovare i contratti di lavoro scaduti da diciannove mesi e l'indennità di esclusività ferma da otto anni".

Notizia

all'indirizzo:http://www.efesonline.org/ (Federazione europea dell'azionariato dei dipendenti)notizie di interesse con posta e.mail allegata NEWSLETTER EFES – MAI 2007 Esplosione dell’azionariato dipendenti sulla stampa mondiale 7.560 articoli a proposito di azionariato dei dipendenti in aprile sulla stampa mondiale. Al momento del lancio della nostra rassegna stampa (ottobre 2005) gli articoli erano 597. Nel marzo 2006 erano 1090 ed il mese scorso, marzo 2007, ne abbiamo trovati 2.090… Con 7.560 bisognerà modificare la presentazione. Vedi oltre la nostra Rassegna Stampa. Febbre negli USA, l’azionariato dei dipendenti in primo piano Per la seconda volta in poche settimane le formule di azionariato collettivo dei dipendenti (employee stock ownership plans - ESOPs) sono elemento essenziale di grandi operazioni. 8,2 miliardi di $ per l’acquisto del Chicago Tribune (21.000 dipendenti – saranno proprietari del 60%). 5 miliardi di $ per rilevare Chrysler, con la possibilità di un’offerta da parte del sindacato dei lavoratori dell’automobile United Auto Workers che esamina una proposta tendente all’acquisizione del 70% di Chrysler attraverso un piano di azionariato dei dipendenti. Vedi sotto nella Rassegna Stampa. Netherlands Participation Institute Nuovo sito internet per l’Istituto Olandese per la Partecipazione, che promuove l’azionariato dei dipendenti, sulla pagina http://www.snpi.nl/ Bangladesh: nuova impresa nel settore tessile con l’azionariato dei dipendenti L'Istituto di Sviluppo Rurale incoraggia le imprese con partecipazione dei dipendenti nel settore tessile ed agricolo Maggiori informazioni Rassegna Stampa 7.560 articoli a proposito di azionariato dei dipendenti in aprile sulla stampa mondiale. Al momento del lancio della nostra rassegna stampa (ottobre 2005) gli articoli erano 597. Nel marzo 2006 erano 1090 ed il mese scorso, marzo 2007, ne abbiamo trovati 2.090… Con 7.560 bisognerà modificare la presentazione. Molti articoli sono “doppioni”: quando un argomento si diffonde, viene riprodotto sulla stampa locale e la stessa informazione (spesso una notizia di Agenzia) è riprodotta a tappeto. Questa rassegna stampa è basata su ricerche tramite Google che, fortunatamente, ha messo a disposizione un nuovo strumento che consente l’eliminazione automatica dei doppioni, escludendo i quali la nostra rassegna presenta 1952 articoli nel mese di Aprile. Abbiamo selezionato 52 articoli di particolare interesse in 12 Stati: Austria, Belgio, Francia, Germania, Giamaica, Gran Bretagna, Spagna, Sudafrica, Svezia, USA. Febbre negli USA: L'offerta del miliardario Sam Zell è stata finalmente accettata dal Tribune, un’operazione di 8.2 miliardi di $ nei confronti del secondo gruppo editoriale americano. Il Tribune passa nelle mani di Zell e dei 21.000 dipendenti attraverso un nuovo piano di azionariato dei dipendenti (un ESOP - employee stock ownership plan). L’ ESOP sarà azionista al 60% del Tribune alla fine dell’operazione. Avventura pericolosa per i dipendenti? Con voce in capitolo nella gestione o no ? Con un posto in Consiglio o no ? Nessuno glie l’ha offerto (ancora). Ma l’azionariato dei dipendenti strutturato negli ESOP non implica necessariamente un ruolo nella governance. “I dipendenti non sono neanche stati consultati”. Se tutto il resto non è praticabile, provate con l’azionariato dei dipendenti” sembra essere la nuova filosofia del business statunitense, almeno guardando le manovre dopo il recente accordo per l’acquisizione del gruppo Tribune per il possesso di Chrysler: Daimler vuole disimpegnarsi. Voci sulle intenzioni del miliardario Kerkorian. Il sindacato dell’automobile United Auto Workers potrebbe lanciare un’offerta di acquisizione per il 70% attraverso un piano di azionariato dei dipendenti. Alcuni esponenti d'UAW ci lavorano da più di un mese, con l’aiuto del Centro per l’Azionariato dei Dipendenti della Kent State University in Ohio ed hanno costituito un comitato per l’acquisizione (Employee Buyout Committee). Secondo loro è la scelta migliore per i 50.000 dipendenti Chrysler associati all’UAW… Il numero di piani di azionariato dei dipendenti è aumentato del 20% fra il 2000 e il 2005. "E’ un motore di sviluppo" dice John Logue, "un’ancora per le imprese e l’occupazione ". Gran Bretagna: Due fondi pensione conferiscono 4 milioni di sterline a Baxi Partnership Trust per finanziare il suo programma di acquisto di imprese da parte dei dipendenti (employee buyouts). India: Il nuovo piano di stock options (ESOP) presso RIL coinvolge più di 18.000 dipendenti, il maggior ESOP attivato in India nel settore gas/petrolio. Tata Tea occupa 30.000 persone nelle sue piantagioni di tè dell’India settentrionale ; il gruppo Tata trasferirà progressivamente l’azionariato della nuova Società ai dipendenti. Giamaica: Il sindacato della Società dei servizi pubblici National Workers Union insiste per ottenere la strutturazione di un piano di azionariato dei dipendenti prima della prossima privatizzazione. Belgio: L'azionariato dei dipendenti in Belgio arranca. Le imprese che aprono il loro capitale sono rare... Sudafrica: Il sindacato Solidarietà si rammarica di non essere stato coinvolto nella costruzione del piano di azionariato di Lafarge. Francia: fusioni ed acquisizioni si moltiplicano nei grandi gruppi. In Eiffage l’azionariato dei dipendenti con il suo 22,4% è un elemento chiave per l’offerta della spagnola Sacyr. La nuova legge del 30 dicembre 2006 comincia a produrre degli effetti. France Telecom lancia un grande piano di azionariato dei dipendenti offrendo azioni gratuite ai 104.000 dipendenti del Gruppo. Nuovo piano anche per BNP Paribas. Forte sviluppo del risparmio salariale nel 2006: +19%, coinvolge ormai il 60% dei dipendenti del settore privato. Italia: Dopo un anno dall’acquisizione della Banca, gli azionisti dipendenti di BNL sono in attesa dei progetti di BNP Paribas. Austria: L'azionariato dei dipendenti è nei progetti del nuovo governo. Svezia : Terremoto alla Ericsson. Nell’Assemblea degli azionisti alcuni fondi di investimento americani hanno votato contro l nuovo piano di azionariato dei dipendenti, approvato tuttavia dagli azionisti svedesi e dai sindacati. La rassegna stampa è disponibile alla pagina: http://www.efesonline.org/PRESS REVIEW/2007/April.htm E VOI ? Ciascun dipendente detiene in media, in azioni o quote della Società: Man 47 € Volvo 78 € SCANIA 157 € Rheinmetall 0 € Valeo 642 € Faurecia 73 € DaimlerChrysler 741 € BMW 1.484 € Volkswagen 1.296 € Audi 0 € Renault 7.301 € PSA Peugeot Citroen 1.472 € Fiat 11 € Pirelli & C. 3 € Continental 1.018 € Michelin 1.237 € Thales 4.765 € Finmeccanica 193 € Smiths Group 1.783 € EADS 7.143 € BAE Systems 1.374 € Rolls-Royce 3.981 € ABB 105 € Metso 4.767 € KONE 556 € Wärtsilä 3.276 € Schneider Electric 8.245 € Alstom 1.469 € SKF 649 € ANDRITZ AG 1.899 € Bull 1.336 € Siemens 2.148 € UBS 87.000 € Total 47.000 € Novartis 48.000 € Mondragon 54.000 € DeutscheBank 61.000 € SocGen 38.000 € BNPParibas 30.000 € CréditAgricole 48.000 € AXA 27.000 € Bouygues 23.000 € Cosa c’è di nuovo sul sito internet della EFES? EFES ha bisogno di nuovi aderenti. Perché non Voi? Scaricare il modulo di adesione FEDERATION EUROPEENNE DE L’ACTIONNARIAT SALARIE ADHESION La vocation de la FEAS est de fédérer au niveau européen les actionnaires salariés, les entreprises et toutes personnes ou institutions intéressées à la promotion de l'actionnariat salarié et de la participation. Accompagnée d'experts, de juristes, d'économistes, la Fédération Européenne s'organise, elle constitue un centre européen d'information, de rencontre, de formation, de conseil, de représentation et de lobbying au service de ses membres. Elle organise également de nombreux événements et rencontres en Europe pour promouvoir et développer la participation des actionnaires salariés. A compléter en lettres capitales d’imprimerie et à renvoyer à la FEAS, Marc Mathieu, Avenue Voltaire 135 - B-1030 Bruxelles Fax : +32 (0)2 242 64 30 E-mail : efes@efesonline.org VOTRE NOM ET ADRESSE Nom, Prénom …………………………………………………………………………………………………. Organisation/Société ………………………………………………………………………………………… Position ………………………………………………………………………………………………………... Adresse ………………………………………………………………………………………………………... Code postal ………………… Localité………….……………….……Pays…………………….…………. Téléphone…………………….………………..Fax……………………………………………….…………. E-mail …………………………………………………………………………………………………………. DEMANDE D’ADHESION / DEMANDE D'INFORMATION  comme organisation, entreprise ou institution (cotisation annuelle de base: 550 EURO)  comme personne physique (cotisation annuelle: 155 EURO)  comme membre du Corporate Lobby Group de la FEAS (adhésion annuelle: 2.000 EURO)  envoyez-moi une facture justificative de ma cotisation de membre (L'association est composée de membres titulaires, de membres associés, de membres adhérents, de membres d’honneur et d’observateurs. La cotisation de base des organisations peut être majorée d'une cotisation additionnelle, en fonction de leur taille, ce qui leur donne aussi un droit de vote plus important au sein de la fédération.) PAIEMENT  par transfert bancaire au compte numéro IBAN : BE51 7320 0420 1262 de la FEAS à la Banque CBC à Bruxelles (BIC : CREGBEBB) avec la mention: “cotisation + votre nom” (Belgique: 732-0042012-62)  par chèque bancaire au secrétariat de la FEAS, Avenue Voltaire 135, B-1030 Bruxelles  par carte  MasterCard  Visa, n°     Expire le / DATE ET SIGNATURE …………………………………(date) …………………………………….(signature) (obligatoire) EFES NEWS: distribution 80.000 Cordialemente Marc Mathieu Segretario Generale FEAD - FEDERAZIONE EUROPEA DELL'AZIONARIATO DEI DIPENDENTI EFES - EUROPEAN FEDERATION OF EMPLOYEE SHARE OWNERSHIP Avenue Voltaire 135, B-1030 Bruxelles Tel/fax: +32 (0)2 242 64 30 E-mail: efes@efesonline.org Site internet: www.efesonline.org La FEAD è l'organizzazione-cupola che mira a federare gli azionisti dipendenti, le imprese e tutte le persone, sindacati, gli esperti, i ricercatori o diversi interessati alla promozione dell'azionariato dei dipendenti e della partecipazione in Europa.

Da Ministro della salute Livia Turco a segretari confederali CGIl CISL UIL

Bella la lettera della Ministra della salute e piena di attenti e seri spunti critici per il problema della sicurezza sul lavoro cui segue in allegato la nota trasmessa da CGIL CISL UIL al Presidente della Commissione Lavoro, Sen. Tiziano Treu dopo l’audizione del 26 aprile u.s..: In occasione della festa del lavoro del 1 maggio il Ministro della Salute Livia Turco ha scritto una lettera aperta ai tre Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil. Di seguito anticipiamo alcuni stralci della missiva, pubblicata sul quotidiano L’Unità. "Cari Epifani, Bonanni e Angeletti, oggi l’Italia riparte dal lavoro. Da una nuova dignità del lavoro, dove siano di casa il rispetto della persona e l’attenzione ai suoi bisogni nelle diverse fasi della vita. Dove si possa contare su un sistema di tutela della sicurezza e della salute, quale elemento primario del diritto al lavoro. Il lavoro è vita, non può diventare morte o malattia. Eppure nell’Unione Europea ogni cinque secondi si registra un infortunio sul lavoro e ogni due ore un infortunio si conclude con la morte di un lavoratore. Una strage che disonora le nostre Nazioni e che deve finalmente trovare una risposta capace di interromperla fino a bloccarla del tutto entro pochi anni. Il nostro Paese può fare molto. Abbiamo le competenze e la volontà. Nell’affermazione del diritto alla salute dei lavoratori possiamo anche rivendicare alcuni primati che mi sono stati ricordati pochi giorni fa da un grande amico, Antonio Pizzinato, già vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro. E’ stato lui a rammentarmi che la prima Clinica europea del lavoro fu istituita proprio in Italia, a Milano, nel 1905. E che fummo sempre noi italiani, tra i primi, a promuovere un legame costante tra medicina del lavoro e lavoratori fino alle grandi lotte sindacali degli anni ’70 con le esperienze di Medicina Democratica e le nuove valutazioni sulla sicurezza e la salute dei lavoratori. Cui seguì l’istituzione dei “servizi di medicina del lavoro”, assunti poi come riferimento nella grande riforma sanitaria del 1978 con la quale la tutela della salute dei lavoratori entra tra i grandi compiti della sanità pubblica. Oggi queste conquiste ci potrebbero apparire scontate, ma furono invece oggetto di dure lotte sindacali e di piattaforme rivendicative precise, sostenute da oltre 200 ore di sciopero in tutto il Paese. Poi arrivò la tragedia del 13 marzo 1987, quando 13 lavoratori persero la vita nella stiva in fiamme della gasiera "Elisabetta Montanari", in manutenzione nel porto di Ravenna senza adeguate misure di sicurezza. Fu il più grave incidente sul lavoro dal dopoguerra. E l’emozione che suscitò diede il via alla Commissione d’inchiesta presieduta da Luciano Lama e dalle cui risultanze scaturì, sette anni dopo, la legge 626 che per la prima volta fece della sicurezza del lavoro un quadro sistematico di norme e indirizzi cogenti per tutte le imprese, pubbliche e private. Ma sul lavoro si muore ancora. E quasi sempre non per imperizia o per tragica fatalità ma perché il lavoratore non è adeguatamente protetto dai rischi, perché in molte parti del Paese l’attività ispettiva e di vigilanza è ancora troppo incerta ed episodica e perché ai controlli e alle sanzioni sfuggono troppe aree e tipologie di lavoro. Ma anche per una concezione della prevenzione ancora troppo limitata alla prevenzione dell’evento avverso e non invece alla presa in carico complessiva della tutela della salute del lavoratore. E’ forse questa la maggiore novità del testo unico approvato dal Governo e ora all’esame del Parlamento che non a caso pone l’Asl quale ente di coordinamento dell’insieme delle attività di prevenzione, ispezione e controllo. E nuovo è anche l’approccio che stiamo seguendo nella definizione di un Patto con le Regioni per la promozione della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro. Ne anticipo alcune linee portanti: creazione di un sistema informativo nazionale integrato che elimini l’attuale dispersione delle conoscenze; predisposizione di piani triennali locali con verifica costante dei risultati in termini di riduzione degli infortuni e delle malattie legate al lavoro; vincolo del 2% del Fsn a partire dal 2008 per la prevenzione e la tutela della salute dei lavoratori a fronte di una spesa attuale inferiore all’1%; potenziamento organici e più formazione specifica per i servizi delle Asl; moltiplicazione delle ispezioni, passando dalle attuali 75.000 a un totale di 250.000 l’anno (pari a un’ispezione a settimana per ispettore). Ma oggi siamo di fronte anche a un’altra sfida che potrebbe vederci nuovamente all’avanguardia: la considerazione del lavoro quale determinante importante della salute dell’uomo e della donna, secondo quanto enunciato dall’Oms con la Carta di Ottawa del 1999. Il lavoro quale elemento dell’equilibrio psico-fisico della persona e della sua affermazione sociale e civile. Il lavoro che entra nella sfera del benessere del cittadino, divenendo parte essenziale del programma per “la salute in tutte le politiche”, comprese quelle del lavoro. Una sfida per la quale le donne, in particolare, possono fare molto. Mutuando anche l’esperienza straordinaria delle lotte storiche per una diversa attenzione alla donna lavoratrice e alle sue specifiche esigenze, per la prevenzione dell’aborto, per un diverso equilibrio tra lavoro e famiglia, per il primato della persona rispetto alla produzione. Battaglie che hanno animato tante contrattazioni territoriali e che hanno portato all’istituzione dei consultori e a una diversa consapevolezza dei diritti sociali nel loro complesso. Di tutto questo parleremo a Torino il 25 e 26 giugno nella prima grande conferenza nazionale su salute e lavoro. Ma oggi è il 1 maggio e vorrei che nei nostri cuori questa bella festa fosse dedicata per primi a quei lavoratori e alle loro famiglie che nel lavoro non hanno trovato gioia e soddisfazione ma dolore e sofferenza. E a loro rinnovare una promessa: “mai più”. Livia Turco Roma, 8 maggio 2007 Al Presidente della Commissione Lavoro Sen. Tiziano Treu Senato della Repubblica Oggetto: AS 1507 (Delega al Governo per il riassetto normativo in materia di salute e sicurezza sul lavoro) Onorevole Presidente, con la presente Le trasmettiamo in allegato le considerazioni di CGIL- CISL- UIL sul progetto di legge di cui all’oggetto, così come ci era stato richiesto nell’audizione informale tenutasi il 26 aprile u.s., di cui La ringraziamo per la tempestività. Le scriventi OOSS colgono l’occasione per riconfermare l’auspicio di una rapida approvazione della delega, onde permettere l’altrettanto rapida emanazione dei provvedimenti delegati. Riconfermando la disponibilità per ogni ulteriore chiarimento, Le inviamo cordiali saluti. CGIL CISL UIL (Paola Agnello Modica) (Renzo Bellini) (Paolo Carcassi) Roma, 14 maggio 2007 A tutte le strutture L O R O S E D I Oggetto: TU salute e sicurezza nel lavoro-primi aggiornamenti Care compagne e cari compagni, il Ddl delega al Governo per il nuovo Testo Unico su salute e sicurezza nel lavoro ha iniziato il suo iter al Senato. In allegato trovate la nota trasmessa da CGIL CISL UIL al Presidente della Commissione Lavoro, Sen. Tiziano Treu dopo l’audizione del 26 aprile u.s.. La stessa Commissione ha deciso di costituire un Comitato ristretto per analizzare lo stesso ddl (AS 1507) e quello presentato dal sen. Maurizio Sacconi (cioè la vecchia bozza di TU che riuscimmo a far ritirare durante la scorsa legislatura). Nei giorni scorsi (il 9 e 10 maggio) siamo stati convocati in due diversi incontri dai Sottosegretari Patta e Montagnino: il primo sulla base della richiesta di incontro avanzata da CGIL CISL UIL il 2 aprile e che vedrà ulteriori momenti di confronto in specifico con il Ministero della Salute (LEA, REACH, Registro esposti cancerogeni, sistema informativo); il secondo, con la partecipazione anche di altre istituzioni e delle parti datoriali, per avviare dei gruppi di lavoro (prioritariamente istituzionali) per iniziare a predisporre i decreti legislativi conseguenti alla delega, ovviamente in stretto rapporto con i lavori parlamentari, per tener conto di eventuali modifiche (non appena avremo lo schema scritto dei gruppi, vi daremo ulteriori informazioni. Anticipiamo che il più importante è il primo, quello “generale”, con la presenza delle parti sociali, e con il compito di redarre la riscrittura del Titolo I del 626 e contemporaneamente di essere “cabina di regia” con compiti di indirizzo e verifica degli altri gruppi). L’insieme di queste azioni dimostrano l’impegno a procedere celermente, tanto che è previsto che il ddl delega vada in Aula Senato subito dopo le elezioni amministrative e entro la fine del mese di maggio. E’ opportuno segnalare che il Comitato ristretto, per rispondere alle ripetute richieste di norme immediatamente applicabili (e quindi senza rinvio alla decretazione delegata), intenderebbe intervenire in tal senso su 5 punti: informazione; formazione; coordinamento; sanzioni; appalti. I due Sottosegretari hanno dato l’assenso ai titoli, ferma rimanendo la verifica dei testi. Poiché il termine per la presentazione degli emendamenti scade il prossimo 16 maggio, va da sé che nelle prossime giornate saremo impegnati a seguire attentamente i lavori parlamentari onde evitare che le buone intenzioni possano tradursi in altro. Punti particolarmente delicati sono quelli relativi al coordinamento delle attività, che all’oggi parrebbero orientarsi correttamente verso le Regioni con articolazioni territoriali (il punto è anche come renderli prescrittivi e l’ipotesi sarebbe attraverso Piani Nazionali di Attività cui connettere parte delle risorse del SSN) e l’altro è riferito al ruolo degli Organismi Paritetici/Enti Bilaterali. Vi terremo ulteriormente informati degli sviluppi e non escludiamo di convocarvi a stretto giro di posta. Buon lavoro, in salute p. la Segretria (Paola Agnello Modica)

lunedì 14 maggio 2007

Costi della politica

Costi della politica (da La Repubblica.it) Allora ministro Santagata, è arrivato il momento di cominciare a tagliare i costi della politica? Anche per voi deputati, e per voi ministri, è l'ora dei tagli? "A dire la verità noi abbiamo già cominciato. Ma l'unica che se n'è accorta è mia moglie". In che senso? "Nel senso che ha visto con i suoi occhi il taglio netto che ha avuto il mio compenso da ministro: 18 mila euro l'anno in meno. La mia indennità di ministro è scesa a 2500 euro". Poi ci sarebbe l'indennità parlamentare, visto che lei è anche deputato. "E sono altri 12 mila euro". Fanno 14.500 euro. In Francia il presidente della Repubblica ha un assegno mensile di 6700 euro... "Chiariamo subito un punto. Il governo non ha alcun titolo per intervenire sulle spese degli altri organi costituzionali. Se lo facessimo, invaderemmo la loro sfera di competenza". Quindi non è su questo fronte che pensate di ridurre i costi della politica? "Ripeto: non abbiamo titolo per farlo. Se vuole però posso dirle la mia opinione. Io penso che l'indennità parlamentare non sia troppo alta, ma troppo bassa". Prego? "Parlo dell'indennità vera e propria, che è di 4750 euro. Quello che non va bene, secondo me, è tutto il resto, quelle prebende varie che permettono di arrivare a 12 mila euro. Io non dico "tagliamole". Però penso che sarebbe ora di renderle trasparenti e razionali. Abolendo le forfettizzazioni e rimborsando ai parlamentari, entro un certo tetto, le spese effettivamente sostenute per l'attività di collegio, gli assistenti, l'affitto dell'ufficio eccetera. Rimborsi trasparenti a piè di lista, a fronte di ricevute e fatture". E sulle pensioni d'oro dei parlamentari, cosa pensa che andrebbe fatto? "Io introdurrei il contributivo anche per noi parlamentari. La Camera versa i contributi all'istituto di previdenza del deputato. Se lui non ne ha uno, li versa a un'assicurazione. Così si chiude il capitolo dei vitalizi agli ex parlamentari". Ottimo: pensate di proporlo subito? "Allora non mi sono spiegato. Questa è la mia opinione personale, di parlamentare. Come ministro non ho titolo per intervenire". Eppure il settimo punto del dodecalogo prodiano era proprio il taglio dei costi della politica. "E infatti noi stiamo lavorando su questo fronte. Capisco che gli stipendi dei parlamentari siano una cosa che colpisce l'opinione pubblica, ma questa è solo la punta dell'iceberg". E di che cosa è fatto, l'iceberg? "Di uno spaventoso aumento dei numeri del personale politico. Non si riesce più a tenerne il conto". Da dove cominciamo? "Prendiamo le comunità montane. Non nego che abbiano un ruolo. Ma quando leggo che ne fanno parte 4201 comuni, su un totale di 8101, mi risulta difficile pensare che il 51,8 per cento dei comuni italiani sia in montagna. Bisogna ridurne il numero, fissando per esempio un'altitudine minima. Magari dando di più, ma a chi ne ha davvero bisogno". E uno. Capitolo due? "Le circoscrizioni. Un prezioso strumento di partecipazione democratica, non discuto. Ma dubito che un comune di 50 mila abitanti abbia bisogno delle circoscrizioni, come invece accade. Facciamo che restano solo quelle nelle città sopra i 250 mila abitanti". Mi pare saggio. Terzo capitolo. "Le società controllate dagli enti locali. Sa quante sono? Settemilacinquecentotrentacinque. E ognuna ha il suo presidente, i suoi consiglieri, i suoi amministratori, il suo personale. Ci sono comuni che ne hanno 30, dalla promozione del turismo alla gestione delle aree. Non parlo delle municipalizzate che gestiscono i trasporti o i rifiuti, ma di tutto il resto". Che sarebbe? "Un mare magnum. Le faccio un solo esempio: le authority sui trasporti. Sarebbe una competenza delle province, basterebbe un assessorato ai trasporti. E invece si crea un'authority, con il suo presidente, i suoi consiglieri, le sue auto blu, il suo organico. Ma è un doppione. O si aboliscono i doppioni, o si aboliscono le province, che a questo punto non si capisce cosa ci stiano a fare". Ecco, e se lo abolissimo davvero, un ente barzotto come le Province? "Risparmieremmo un fracco di soldi, ma mi pare che la tendenza sia nella direzione opposta. E siccome io sono un riformista e non un rivoluzionario, lavoro affinché le Province si riprendano i compiti dei quali si sono spogliate". Rimangono le società comunali. Sono il frutto delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, o no? "Benissimo, ma allora non si capisce perché debbano essere al 100 per cento a capitale pubblico. A me viene il dubbio che siano solo delle scatole che servono a generare posizioni di potere. Stabiliamo che debbano essere obbligatoriamente a capitale misto, pubblico e privato, e vediamo quante sopravvivono". Ma le Regioni, le Province e i Comuni possono dirle: scusi, ma sono affari nostri, non volevate il decentramento, non parlavate di federalismo? "Questo è il problema. Dobbiamo trovare lo spazio politico per spingere gli enti locali a cambiare rotta. C'è un gruppo di lavoro tecnico-giuridico, a Palazzo Chigi, che sta lavorando proprio su questo". Mi dica qualcosa di concreto che avete già fatto, per tagliare i costi della politica. "Intanto abbiamo fatto un po' di pulizia in casa nostra. Quando siamo arrivati abbiamo trovato 600 comitati ministeriali. Ogni governo ne creava di nuovi, ma non chiudeva mai quelli vecchi. Noi li abbiamo ridotti a 345. Stabilendo la regola che durano al massimo tre anni. E' un risparmio di 20 milioni di euro". E cos'altro avete in cantiere, visto che non potete fare i conti in tasca agli onorevoli? "Tante cose, dalla riduzione del numero degli assessori all'abolizione dell'indennità di missione per gli amministratori locali. Le metteremo nel Dpef, e finiranno nella Finanziaria. Sempre che non decidiamo di accorparle in un disegno di legge sui costi della politica". Quello che avevate inserito nell'ultima Finanziaria è stato cancellato all'ultimo momento dai partiti. Cosa la spinge a essere ottimista sul prossimo round? "Il fatto che non metteremo in campo delle misure sparse, ma un progetto serio, magari partendo da un libro bianco. Il governo farà la sua parte, mettendo la questione sul tavolo. Poi toccherà ai partiti, prendersi le loro responsabilità e decidere se vogliono rischiare di essere travolti dall'ondata di anti-politica o se cogliere questa occasione per fare un'operazione di buona politica". (10 maggio 2007)

Centinaia di medici nel mirino del fisco

Una "curiosa notizia" che aiuta a meglio comprendere la posizione della CGIL Medici FP sull'attività intramoenia dei medici. Agenzia delle Entrate Centinaia di medici nel mirino del fisco ( da:www.doctornews del 20 aprile 2007) Da Udine a Catania: non fanno ricevute e truffano la Asl. Con una "mancata emissione delle fatture mediamente intorno al 30-40 per cento, con picchi superiori al 50 per cento per cento". E' quanto denunciato dall'Agenzia delle Entrate in una nota trasmessa alla Commissione Sanità del Senato, dopo indagini condotte finora negli studi di alcuni medici siciliani, laziali, liguri e friulani. C'è il cardiochirurgo che dichiara 12 visite in un anno. C'è il ginecologo che incassa dall'attività intramoenia 500 euro al mese, meno dell'affitto del suo studio. E non manca il primario con il dono dell'ubiquità: risulta virtualmente in ospedale, ma contemporaneamente visita nel suo centro privato. L'inchiesta dell'Agenzia delle entrate - riferisce l'articolo - è partita nel 2005 e sta entrando nel vivo in questi giorni. Finora le verifiche hanno riguardato 100 medici siciliani, 70 laziali, 15 liguri e, nelle ultime settimane, 18 studi del Friuli Venezia Giulia. A breve partiranno gli accertamenti in Campania e poi nelle altre regioni italiane. L'esame dei dati delle prime regioni monitorate ha spinto il 7 marzo l'Agenzia delle entrate a scrivere direttamente alla commissione Sanità del Senato: ben il 40 per cento dei medici sottoposti a controllo ha il “vizietto” di non rilasciare fattura e la questione non riguarda solo l'erario. Il danno è doppio, perché oltre a non pagare le tasse, il dottore infedele si mette in tasca anche una percentuale oscillante tra il 15 e il 50 per cento della parcella, ossia la quota della fattura che dovrebbe versare al suo ospedale. In pratica, ogni cento euro incassati, almeno 50 dovrebbero andare allo Stato, tra fisco e servizio sanitario. La pacchia però sta finendo - si legge ancora nell'articolo. La caccia è partita dalla Sicilia. L'Agenzia delle entrate di Palermo due anni fa ha acquisito gli elenchi di tutti i medici che hanno optato per la cosiddetta "intramoenia allargata", quella svolta al di fuori dell'ospedale e perciò particolarmente a rischio. Su 250 verifiche eseguite in Sicilia, 100 sono risultate "positive" per un totale di un milione e 380 mila euro di imposte evase. E stiamo parlando di controlli mirati su una percentuale minima di camici bianchi. In Liguria, per esempio, otto medici su 15 sono risultati evasori. Nel Lazio molti dottori e professori fatturavano, ma non versavano la percentuale dovuta alla Asl, confidando nell'assenza di controlli.

sabato 12 maggio 2007

DDL su libera professione ecc.

DDL Turco su libera professione, esclusività, sicurezza delle cure, responsabilità civile Disegno di legge approvato al Consiglio dei Ministri dell’11 maggio 2007 “Disposizioni in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico nonché di attività libero professionale intramuraria e di esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale.” Articolo 1 (Sicurezza delle cure) 1. Le Regioni e Province autonome assicurano le condizioni per l’adozione, presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate del Servizio sanitario nazionale, di un sistema per la gestione del rischio clinico per la sicurezza dei pazienti, incluso il rischio di infezioni nosocomiali, prevedendo, nell’ambito delle disponibilità delle risorse aziendali, l’organizzazione in ogni Azienda sanitaria locale, Azienda ospedaliera e Azienda ospedaliera universitaria, di una funzione aziendale permanentemente dedicata a tale scopo. I singoli eventi del rischio clinico e i dati successivamente elaborati sono trattati in forma completamente anonima. 2. Le regioni e province autonome, nell’ambito delle rispettive funzioni istituzionali, assicurano in ogni Azienda sanitaria, o in ambiti sovraziendali individuati dalle Regioni, al cui interno operino uno o più ospedali, il servizio di ingegneria clinica che garantisca l’uso sicuro, efficiente ed economico dei dispositivi medici costituiti da apparecchi e impianti, i quali devono essere sottoposti a procedure di accettazione, ivi compreso il collaudo, nonché di manutenzione preventiva e correttiva e a verifiche periodiche di sicurezza, funzionalità e qualità secondo lo stato dell’arte. Il servizio di ingegneria clinica contribuisce alla programmazione delle nuove acquisizioni e alla formazione del personale sull’uso delle tecnologie. Articolo 2 (Responsabilità civile delle strutture e del personale sanitario) 1. La responsabilità civile per danni a persone causati dal personale sanitario medico e non medico, ivi compresa la dirigenza, occorsi in Aziende Ospedaliere (A.O.), Aziende Ospedaliere Universitarie (A.O.U.), Aziende Sanitarie Locali (A.S.L.) e in strutture sanitarie private accreditate è posta anche a carico della struttura stessa, conformemente alla disciplina della responsabilità civile. 2. La responsabilità riguarda tutte le prestazioni, anche quelle relative alle attività libero professionali intramurarie. 3. In alternativa alla copertura assicurativa, con riferimento ai rischi derivanti dalla responsabilità di cui al comma 1, per le strutture sanitarie pubbliche possono essere istituite forme di garanzia equivalenti, purchè non comportino maggiori costi. Articolo 3 (Definizione stragiudiziale delle controversie) 1. Le regioni e le province autonome adottano, presso le Aziende sanitarie, nei limiti delle risorse umane e strumentali complessivamente disponibili, misure organizzative atte a garantire la definizione stragiudiziale delle vertenze aventi ad oggetto danni derivanti da prestazioni fornite da operatori del Servizio sanitario nazionale, fermo restando il contenimento delle spese connesse al contenzioso. Le Regioni e le Province autonome verificano annualmente, con riferimento agli ultimi tre esercizi, il concreto conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa. 2. La costituzione e il funzionamento dei servizi di cui al comma 1 si uniformano ai seguenti principi e criteri direttivi: a) previsione della non obbligatorietà della conciliazione, quale strumento di composizione stragiudiziale delle controversie; b) garanzia della imparzialità, professionalità, celerità delle procedure e adeguata rappresentatività delle categorie interessate. 3 . E’ esclusa la possibilità di utilizzare gli atti acquisiti e le dichiarazioni della procedura di conciliazione come fonte di prova, anche indiretta, nell’eventuale successivo giudizio. 4. In caso di accordo tra le parti la conciliazione è definita con un atto negoziale ai sensi dell’articolo 1965 e seguenti del codice civile. Articolo 4 (Attività libero-professionale intramuraria) 1. Per garantire l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, le regioni e province autonome assumono tutte le più idonee iniziative volte ad assicurare gli interventi di ristrutturazione edilizia, presso le aziende sanitarie, ospedaliere e ospedaliero universitarie, per rendere disponibili i locali destinati a tale attività. 2. L’adozione delle iniziative di cui al comma 1 dovrà essere completata in un arco temporale non superiore a mesi dodici a partire dalla data del 31 luglio 2007, durante il quale, mentre restano in vigore i provvedimenti già adottati per assicurare l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, alle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano sono affidate l’individuazione e l’attuazione delle misure dirette ad assicurare, in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie interessate e nel rispetto delle vigenti disposizioni contrattuali, il definitivo passaggio al regime ordinario del sistema della attività libero-professionale intramuraria della dirigenza sanitaria del Servizio sanitario nazionale e del personale universitario di cui all’articolo 102 del d.P.R. 11 luglio 1980, n. 382. 3. Tra le misure di cui al comma 2, le Regioni e le Province autonome, con le risorse disponibili, possono, ove necessario, acquisire altri spazi ambulatoriali esterni, valutati anche dal Collegio di direzione, idonei allo scopo tramite l’acquisto, la locazione, la stipula di convenzioni; esse sono tenute a disporre, altresì, che le aziende sanitarie, in tale circostanza, gestiscano, con integrale responsabilità propria, l’attività libero professionale intramuraria, al fine di assicurarne il corretto esercizio in particolare nel rispetto delle seguenti modalità: determinazione, in accordo con i professionisti, di un tariffario idoneo ad assicurare la integrale copertura dei costi dei servizi resi; affidamento a personale aziendale, o comunque dall’azienda a ciò destinato, senza ulteriori oneri aggiuntivi, della prenotazione delle prestazioni, da eseguirsi in sede o tempi diversi rispetto a quelli istituzionali, al fine di permettere il controllo dei volumi che non debbono superare, globalmente considerati, quelli eseguiti nell’orario di lavoro; modalità, con caratteristiche di terzietà, per la riscossione degli onorari relativi alle prestazioni erogate. Le Regioni e Province autonome dovranno definire le modalità per garantire l’effettuazione da parte dei dirigenti veterinari del Servizio sanitario nazionale delle prestazioni libero-professionali che per la loro particolare tipologia e modalità di erogazione esigono una specifica regolamentazione. Articolo 5 (Esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del ruolo sanitario) 1. Il comma 4 dell’articolo 15-quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni è sostituito dal seguente: “4. La direzione di struttura complessa comporta l’esclusività del rapporto di lavoro per la durata dell’incarico prevista dal contratto individuale. La direzione di struttura semplice non comporta l’esclusività del rapporto di lavoro per la durata dell’incarico previsto dal contratto individuale, salvo che per le strutture semplici dipartimentali con autonomia gestionale. Per gli altri incarichi dirigenziali è consentito, a domanda, al termine dell’impegno assunto con il contratto individuale, transitare dal rapporto esclusivo a quello non esclusivo e dal secondo al primo con effetti giuridici ed economici che decorrono dal primo giorno del mese successivo.”. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 decorrono dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente legge per gli incarichi assegnati successivamente, e al momento del rinnovo degli incarichi per quelli attualmente in vigore. 3. Il primo periodo del comma 5 dell’articolo 15-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni è soppresso. Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici e di Rossana Dettori, segretaria nazionale FPCGIL Ddl Turco, no alla proroga infinita degli studi privati dei medici pubblici Il Disegno di legge Turco approvato oggi dal Consiglio dei Ministri contiene la possibilità di una proroga infinita degli studi privati dei medici e dei dirigenti sanitari pubblici. Dopo 9 anni di inadempienze regionali ed aziendali, arriva un ulteriore nuovo anno di tempo per l’attuazione della giusta moralizzazione della libera professione intramoenia, ma con la piena delega alle Regioni di poter consentire per sempre lo studio privato del medico pubblico in rapporto di esclusività. Si affosserebbe così, definitivamente, il principio della libera professione intramoenia istituito dalla Bindi. In sostanza ciò che non si è voluto far chiaramente uscire dalla porta nazionale, può tranquillamente rientrare dalla finestra regionale. Riteniamo invece che le Regioni solo in via transitoria fino al reperimento degli spazi intramurari, possano consentire l’acquisto, la locazione o la convenzione di spazi esterni, purchè collettivi. I medici e i dirigenti sanitari che credono nella qualità della sanità pubblica e del proprio lavoro, chiedono pertanto una normativa diversa che impegni il Ministro della Salute e le Regioni a consentire una libera professione intramoenia trasparente dentro le mura del Ssn. Non vogliamo essere costretti ad uscire dagli ospedali in cerca di studi privati, vogliamo una libera professione intramoenia in una casa di vetro a vantaggio non solo dei medici e dei dirigenti sanitari ma anche dei cittadini, troppo spesso costretti a rivolgersi alla libera professione, intra ed extra, per superare le liste di attesa. Un passo in avanti contenuto sempre nel disegno di legge è invece la reintroduzione del principio della obbligatorietà della esclusività di rapporto, anche se limitata ai direttori di struttura complessa e solo ad una parte dei responsabili delle strutture semplici, e vincolante solo per la durata dell’incarico. Chiediamo pertanto al Parlamento di apportare al Disegno di Legge le necessarie modifiche, per le quali terremo tutte le iniziative sindacali utili, a partire dalla manifestazione nazionale “Esclusività e intramoenia per una sanità di qualità” già indetta insieme alla CGIL, per la mattina del 30 maggio a Roma presso il Centro Congressi Cavour. Roma, 11 Maggio 2007