venerdì 11 aprile 2008
Rottura dell'Aran sul contratto medici e veterinari
N. 6 – 10 aprile 2008
ROTTURA TAVOLO TRATTATIVE
Dopo una intera giornata di trattativa no-stop l’Aran ha abbandonato il tavolo
dandoci appuntamento tra 15 giorni, ed augurandoci un buon voto. Un
atteggiamento irresponsabile al quale unitariamente tutti i sindacati dell’Area
medico-veterinaria hanno risposto con un comunicato che proclama lo stato di
agitazione.
Il nodo principale sul quale si è interrotta la trattativa riguarda le modalità
applicative del d.lgs 66 del 2003. L’ultimissima proposta dell’Aran, avanzata in
tardo pomeriggio, prevedeva 11 ore di riposo dopo il servizio di guardia nelle ore
notturne, “mentre per i restanti casi veniva stabilito in misura non inferiore a 7
ore”. Inoltre prevedeva che “diverse e ulteriori proroghe” potevano essere
disposte “con le modalità stabilite in sede di contrattazione integrativa,
effettuata ai sensi dell’art.4, comma 4 del CCNL del 3 novembre 2005”. In
sostanza dopo trenta giorni dall’inizio delle trattative, con possibile proroga di
altri trenta, senza che si sia raggiunto un accordo tra le parti, queste riassumono
le rispettive prerogative e libertà di iniziativa e di decisione. Veniva poi aggiunta la
sperimentalità della norma fino al prossimo contratto, l’impegno delle parti a
rispettare i principi di responsabilità, correttezza e buona fede, e ad esperire ogni
utile tentativo peer pervenire all’accordo. Inoltre vi era l’obbligo di invio dei testi
all’Aran e alle Regioni, con la possibilità di verifica da parte delle OO.SS. Per
quanto concerne la durata media dell’orario di lavoro - che secondo il d.lgs 66/03
non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni le 48 ore, comprese
le ore di straordinario – veniva chiarito che l’orario di lavoro rimaneva comunque di
38 ore, così come previsto dall’art. 14 del CCNL 3/11/2005.
La FPCGIL Medici, insieme ad altre OO.SS, esprimeva la ferma contrarietà -
coerentemente con la sua battaglia storica per la qualità del lavoro - alla
indicazione nel contratto nazionale di un riposo giornaliero stabilito in misura non
inferiore a 7 ore, ritenendo che avrebbe consentito una più facile generalizzazione
della deroga a sole 7 ore di riposo, con il rischio di costringere i medici a lavorare
anche 17 ore ogni 24, senza una piano occupazionale. Nella contrattazione
aziendale il punto di partenza deve essere il rispetto della direttiva e non una sua
deroga !
Dopo un costruttivo confronto tra le OO.SS, è stata avanzata all’Aran la
proposta di non indicare possibili deroghe nel contratto nazionale, ma di
demandarle alla contrattazione integrativa, prevedendo maggiori certezze per una
reale trattativa aziendale. La risposta, dopo una consulto con il Comitato di
Settore (Regioni), è stata l’abbandono del tavolo della parte pubblica.
Inoltre, nonostante la netta contrarietà di tutte le OO.SS, rimaneva ancora
aperto il nodo degli accertamenti negativi, per i quali l’Aran fino all’ultima bozza
perseverava nella proposta di sanzioni pecuniare - da un minimo di 3.000 euro ad un
massimo di 20.000 - per le inadempienze disciplinari e comportamentali.
Ancora irrisolta rimaneva anche l’assegnazione di gran parte dello 0,50 del
salario accessorio al fondo del disagio, finalizzandolo ad una maggiore copertura
assicurativa. Proposta condivisa da tutte le OO.SS, ma senza risposta dell’Aran.
Infine, per la FPCGIL Medici, rimaneva anche la non condivisione
dell’accentuazione delle differenze economiche tra incarichi gestionali e
professionali, e della scelta di non mettere nulla sulla posizione dei dirigenti medici
e veterinari con meno di 5 anni di anzianità.
Questo il comunicato Anaao, Cimo, Cisl Medici, Civemp, Uil medici, Fesmed, Fp Cgil Medici, Umsped:
“Il rinnovo del CCNL della dirigenza medica e veterinaria del SSN scaduto da 28 mesi è naufragato
in dirittura di arrivo. Ad un passo dalla conclusione dell’accordo hanno pesato l’inadeguatezza
dell’ARAN e la rigidità delle Regioni. A nulla è servita la disponibilità manifestata unitariamente da
tutte le OO.SS. mediche e veterinarie a trovare una soluzione equilibrata riguardo al recepimento
del D.Lgs 66/2003 (orario di lavoro e turni di riposo) che garantisse i diritti dei medici, la
sicurezza delle cure e la qualità dell’assistenza ai cittadini. La sospensione unilaterale della
trattativa da parte dell’ARAN costituisce un fatto di estrema gravità, al quale tutte le OO.SS.
rispondono con la dichiarazione dello stato di agitazione. Le OO.SS. richiamano al senso di
responsabilità la parte pubblica per l’immediata riapertura delle trattative al fine di evitare un
ulteriore inasprimento del confronto sindacale fino alla proclamazione dello sciopero nazionale.”
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